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resse....... Sissignore!... Lo so da gente che può saperlo!... Il canonico le fa da suggeritore; mastro-don Gesualdo ci mette i capitali, e la baronessa poi... un bel nulla... l’appoggio del nome!... Vedremo poi quale dei due conta di più, fra il suo e il mio!... Oh, se la vedremo!... Intanto per provare cacciano innanzi mastro-don Gesualdo... vedete, lì, nel balcone dove sono i Trao?...

— Bianca! Bianca! — chiamò il marchese Limòli.

— Io, zio?

— Sì, vieni qua. — Che bella figurina! — osservò la signora Capitana per adulare il marchese, mentre la giovinetta attraversava la sala, timida, col suo vestito di lanetta, l’aria umile e imbarazzata delle ragazze povere.

— Sì, — rispose il marchese. — È di buona razza.

— Ecco! ecco! — si udì in quel momento fra quelli ch’erano affacciati. — Ecco il santo!

Peperito colse la palla al balzo e si cacciò a capo fitto nella folla dietro la signora Alòsi. La Capitana si levò sulla punta dei piedi; il notaro, galante, proponeva di sollevarla fra le braccia. Donna Bellonia corse a far la mamma, accanto alle sue creature; e suo marito si contentò di montare su di una sedia, per vedere.

— Cosa ci fai lì con mastro-don Gesualdo? — borbottò il marchese, rimasto solo colla nipote.