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— Non vuol dire se siamo in lite. Al bisogno si vede il cuore della gente. Gli interessi sono una cosa, e l’amore è un’altra. Abbiamo litigato, litigheremo sino al giorno del Giudizio, ma siamo figli dello stesso sangue! — Protestò che l’avrebbe tenuto meglio delle pupille dei propri occhi, lui e la sua roba. Gli schierò dinanzi al letto marito e figliuoli che giravano intorno sguardi cupidi, ripetendo:
— Questo è il sangue vostro! Questi non vi tradiscono! — Lui, combattuto, stanco, avvilito, non ebbe neanche la forza di ribellarsi.
Così, a poco a poco, gli si misero tutti quanti alle costole. I nipoti scorazzando per la casa e pei poderi, spadroneggiando, cacciando le mani da per tutto. La sorella, colle chiavi alla cintola, frugando, rovistando, mandando il marito di qua e di là, pei rimedi, e a coglier erbe medicinali. Come massaro Fortunato si lagnava di non aver più le gambe di vent’anni per affacchinarsi a quel modo, essa lo sgridava:
— Che volete? Non lo fate per amore di vostro cognato? Carcere, malattie e necessità si conosce l’amistà.
Lei non aveva suggezione di Ciolla e di tutti gli altri della sua risma. Una volta che Vito Orlando pretese di venire a fare una sbravazzata, colla pistola in tasca, per liquidare certi conti con don Gesualdo, essa lo inseguì giù per le scale buttandogli dietro