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ha bisogno venga qui da noi... Ora è tardi, e siamo tutti d’un colore... birbanti e galantuomini... Ehi! ehi, dico!...

Don Nicolino dovette afferrare pel collo un tale che stava per cacciarsi dentro il portone socchiuso, approfittando della confusione e della ressa che facevasi attorno a una donna la quale strillava e supplicava:

— Nunzio! Gesualdo! Figliuoli miei!... Che vi fanno fare?... Nunzio... Ah Madonna santa!...

Era Diodata, la quale aveva sentito dire che i suoi ragazzi erano nella baraonda, a gridare viva e morte contro don Gesualdo anche loro, ed era corsa colle mani nei capelli. — Madonna santa! che vi fanno fare!... — Zacco e mastro Nardo portarono giù intanto dei barili pieni, e aiutavano a metter pace mescendo da bere a chi ne voleva, mentre il canonico di lassù predicava:

— Domani! Tornate domani, chi ha bisogno... Adesso non c’è nessuno in casa... Don Gesualdo è fuori, in campagna... ma col cuore è anch’esso qui, con noialtri... per aiutarvi... Sicuro... Ciascuno ha da avere il suo pezzo di pane e il suo pezzo di terra... Ci aggiusteremo... Tornate domani...

— Domani, un corno! — brontolò di dentro don Gesualdo. — Mi pare che vossignoria aggiustate ogni cosa a spese mie, canonico!