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anche Rosaria, col ventre enorme, le mani sudice nella criniera arruffata e grigiastra, minacciando la paralitica lei pure:
— Guardate un po’! E’ diventata cattiva come un asino rosso! Cosa gli manca, eh? Mangia come un lupo!
Rosaria non la finiva più su quel tono. Il barone Zacco pensò bene di accomiatarsi in quel frangente.
— Dunque, stasera, alla cantata.