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— Come? Così ve ne andate? Che c’è di nuovo? Non vi piace il farro?
L’altro disse di no col capo anch’esso, al pari di don Diego Trao, il quale se ne andava rasente al muro, continuando a scrollare la testa, come fosse stato colto da un accidente, inciampando nei sassi ogni momento.
— Come? — seguitava a sbraitare la baronessa. — Un negozio già conchiuso!...
— C’è forse caparra, signora baronessa?
— Non c’è caparra; ma c’è la parola!...
— In tal caso, bacio le mani a vossignoria!
E tirò via, ostinato come un mulo. La baronessa, furibonda, gli strillò dietro:
— Sono azionacce da pari vostro! Un pretesto per rompere il negozio... degno di quel mastro-don Gesualdo che vi manda... ora che s’è pentito...
Pirtuso e Vito Orlando gli correvano dietro anch’essi scalmanandosi a fargli sentire la ragione. Ma Pirtuso tirava via, senza rispondere neppure, dicendo a don Diego Trao che non gli dava retta:
— La baronessa ha un bel dire... come se al caso non avrebbe fatto lo stesso lei pure!... Ora che il barone Zacco ha cominciato a vendere con ribasso... Villano o baronessa la caparra è quella che conta. Dico bene, vossignoria?