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posta, il quale scovava i fatti di tutto il paese, giacchè il notaro non rispose neppure, e solo con qualche intimo, brontolone come s’era fatto coll’età, andava dicendo:

— Mi pare che il signor duca sia ridotto a cercare la luna nel pozzo, mi pare!

La povera morta se n’era andata alla sepoltura in fretta, fra quattro ceri, nel subbuglio della gente ammutinata che voleva questo, e voleva quell’altro, stando in piazza dalla mattina alla sera, a bociare colle mani in tasca e la bocca aperta, aspettando la manna che doveva piovere dal campanile imbandierato. Ciolla ch’era diventato un pezzo grosso alfine, con una penna nera nel cappello e un camiciotto di velluto che sembrava un bambino, a quell’età, passeggiava su e giù per la piazza, guardando di qua e di là come a dire alla gente: — Ehi! badate a voi adesso! — Don Luca, portando la croce dinanzi alla bara, ammiccava gentilmente, per farsi strada fra la folla, e sorrideva ai conoscenti, come udiva lungo la via tutti quei gloria che recitava la gente alle spalle di mastro— don Gesualdo.

— Un brigante! un assassino! uno che s’era arricchito, mentre tanti altri erano rimasti poveri e pezzenti peggio di prima! uno che aveva i magazzini pieni di roba, e mandava ancora l’usciere in giro per raccogliere il debito degli altri. — A stril-