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Nanni l’Orbo.... per chiudergli la bocca.... Voi pel primo!.... Mi dispiace che m’hanno visto venire con mia moglie, l’altra sera....
— Già, — osservò il canonico, — siamo giusti. Chi poteva avere interesse che compare Nanni non chiacchierasse tanto?... Una bocca d’inferno, signori miei! La storia di Diodata la sa tutto il paese. Ora vi scatenano contro anche i figliuoli.... vedrete, don Gesualdo!
— Va bene, — rispose don Gesualdo. — Vi saluto. Non posso lasciar mia moglie in quello stato per ascoltar le vostre chiacchiere. — E volse loro le spalle.
— Ah, — soggiunse il canonico andandogli dietro su per le scale. — Scusate, non ne sapevo nulla. Non credevo che fossimo già a questo punto....
Giacchè erano lì non potevano fare a meno di salire un momento a veder donna Bianca, lui e il baronello. Don Ninì si fermò all’uscio col cappello in mano, senza dire una parola, e il canonico, che se ne intendeva, dopo un po’ fece cenno col capo a don Gesualdo, come a dirgli di sì, ch’era ora.
— Io me ne vo, — disse don Ninì rimettendosi il cappello. — Scusatemi tanto, io non ci reggo.
C’era già don Ferdinando Trao al capezzale, come una mummia, e la zia Macrì, la quale asciugava il viso alla nipote con un fazzoletto di tela fine. Le