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senza liti, senza altre spese... appena chiudeva gli occhi sua madre... Ma era giusto inasprirgli contro la baronessa, santo Dio? Farle commettere qualche bestialità?...

— Ah? — disse don Gesualdo. — Ah? — E guardò donna Giuseppina come per chiedere perchè non pagasse lei.

Don Ninì imbarazzato guardava ora lui ed ora la moglie. Essa infine interloquì, troncandogli la parola con un segno del fazzoletto che aveva tirato fuori dalla borsa.

— Non è questo soltanto... L’affare delle terre... Non glie ne avete ancora parlato al cugino don Gesualdo?...

— Sì... l’affare delle terre comunali...

— Lo so, — rispose don Gesualdo. — L’affitto scade in agosto. Chi vorrà dire all’asta, poi...

— No! no!... nè voi nè io ce le mangeremo.

— Legge nuova! — interruppe donna Giuseppina con un sorriso agro. — Le terre non si dànno più in affitto! Il comune le dà a censo... ai più poveri... Un bocconcino per ciascuno... Saremo tutti possidenti nel paese, da qui a un po’!... Non lo sapete?

Don Gesualdo drizzò le orecchie, mettendo da parte un momento i suoi guai. Indi abbozzò un sorriso svogliato.

— Come è vero Dio! — soggiunse il barone Ru-