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nerale fra i parenti e in tutto il paese. Dei pettegolezzi e delle critiche che non finivano più intorno a quel matrimonio fatto come di nascosto. Della gente era andata a far visita ai Margarone e in casa Alòsi, per vedere se la sposa era rossa o pallida. La Capitana aveva un bel fare, un bel cercare di non darsi vinta, dicendo che quella era la moda di sposarsi adesso. Donna Agrippina rispose che a quel modo non le pareva nemmeno un sagramento, povera Isabella!... La Cirmena masticava altre cose fra i denti:

— Come sua madre!... Vedrete che sarà fortunata perchè è figlia di sua madre!...

Ciolla che vide passare dalla piazza la lettiga si mise a gridare:

— Gli sposi! Ecco la lettiga degli sposi che partono! - Poi andò a confidare di porta in porta, al Caffè, nella spezieria di Bomma:

— È partita anche una lettera per don Corradino La Gurna.... Sicuro! Una lettera per fuori regno. Me l’ha fatta vedere il postino in segretezza. Non so che dicesse; ma non mi parve scrittura della Cirmena. Avrei pagato qualche cosa per vedere che c’era scritto....

La lettera diceva tante belle cose, per mandare giù la pillola, lei e il cuginetto che si disperava e penava lontano.

“Addio! addio! Se ti ricordi di me, se pensi an-