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— Perchè? — balbettò Peperito facendosi rosso.
— Così... Una produzione come questa che fa correre tutto il paese... Si diceva... come va che il cavaliere?...
Peperito esitò alquanto, cercando la risposta, non sapendo se dovesse mettersi in collera, e poi gli sbattè l’uscio sul muso.
— Ora fanno il quadro degli innocenti! — soggiunse Canali ridendo. — Vado in platea per vederlo di laggiù.
— Allegramente, donna Fifì! — disse poi Mèndola. — Non vi sono nè morti nè feriti!... Se non arriviamo a farvi ridere in nessun modo, vuol dire...
In quella si udì nel corridoio un fruscìo di seta, e un rumore di sciabole e di speroni. Donna Giovannina si fece di brace in volto, sentendosi addosso gli occhi della mamma. La signora Capitana spinse l’uscio del palchetto, e mise dentro la sua testolina riccioluta e sorridente.
— No, no, non vi scomodate. Son passata un momento a salutarvi. Un’indecenza questa produzione... Io me ne vo per non sentir altro... E il vestito della donna!... avete visto, nel chinarsi?...
— Eh! eh!... — rispose don Filippo accennando alle sue ragazze.
— Precisamente! Una mamma non potrà condurre in teatro le figliuole.