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rossa, — è una bella porcheria che mastro— don Gesualdo non si sia fatto neppur vedere!

Mèndola uscì sul pianerottolo per dire a Barabba di correre a casa Sganci.

— Ci vogliono denari, — disse piano tornando indietro. — Avete sentito il sagrestano? Le spese chi le fa?

La zia Macrì finse di non udire, discorrendo sottovoce colla Cirmena:

— Povera Bianca!... in quello stato! Quanti mesi sono? lo sapete?...

— Sette... devono esser sette... Insomma un affar serio!...

Il marchese Limòli, che discuteva insieme a Mèndola e a Barabba sui preparativi del funerale, conchiuse:

— Io inviterei l’Arciconfraternita dei Bianchi trattandosi di una persona di riguardo...

— Sicuro... Bisogna far le cose con decoro... senza risparmio!...

Ma ciascuno vogava al largo quando si parlava di anticipare un baiocco. Nella camera del morto durava intanto il contrasto fra la moglie del sagrestano, che voleva farne uscire don Ferdinando, e lui che si ostinava a rimanere: come un guaiolare di cagnuolo, e la voce aspra della zia Grazia, la quale strillava:

— Madonna santa! non capite proprio nulla?...