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mando come una foglia, vide giunta l’ultima sua ora all’udir bussare all’uscio con tanta furia.

— Li sbirri!... la Compagnia d’Arme!...

Quando gli dissero che era la moglie del sagrestano, invece, la quale veniva a cercarlo per don Diego moribondo, montò in furia come una bestia.

— È ancora vivo?... Mandatelo al diavolo!... Vengono a spaventarmi!... a quest’ora!... di questi tempi!... Un padre di famiglia!... Andate a chiamare i suoi parenti piuttosto... o il viatico, ch’è meglio!...

La zia Sganci non volle neppure aprire. Barabba rispose dietro il portone, chiuso con tanto di catenaccio:

— Buona donna, questi non son tempi di correre di notte per le strade. Domattina, se Dio vuole, chi campa si rivede.

Per fortuna, Grazia non aveva di che temere; e suo marito l’avrebbe mandata senza sospetto in mezzo a un reggimento di soldati. L’andare attorno così tardi, in quella tal notte, era proprio uno sgomento. Lo stesso baronello Rubiera, che era uscito di buon’ora dalla casa dei Margarone, s’era fatto accompagnare col lampione.

— Ninì! Ninì! — strillò dal balcone donna Fifì con la vocina sottile, quasi il suo fidanzato corresse a buttarsi in un precipizio.

— Non temere... no! — rispose lui con la voce grossa.