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cascare il pan di bocca. E subito dopo un gran colpo al portone sconquassato, e dei passi che si allontanarono frettolosi.

Fu giusto quella notte che arrivava la Compagnia d’Arme. Una baraonda per tutto il paese. Al rumore insolito anche Don Diego aprì un istante gli occhi. Burgio che era sul ballatoio di casa sua, coll’orecchio teso verso la Piazza Grande, dove udivasi quel parapiglia, vedendo gente nel balcone dei Trao, domandò inquieto:

— Che c’è?... Cosa succede?

— Don Diego!... — rispose il sagrestano; e fece il segno della croce, quasi massaro Fortunato avesse potuto vederlo al buio. — Solo come un cane!... me lo lasciano sulle spalle!... Ho mandato Grazia pel dottore... a quest’ora!...

— Sentite, laggiù, verso la piazza?... sentite?... Che giornata spunterà domattina, Dio liberi!...

— Basta avere la coscienza netta, massaro Fortunato. Sono stato sempre un povero diavolo!... Bacio la mano di chi mi dà pane...

— Il dottore!... quello sì!... deve avere la tremarella addosso a quest’ora!... E anche il canonico Lupi, dicono!... Buona sera!... I muri hanno orecchie al buio!

Infatti il dottor Tavuso, ch’era il capo di tutti i giacobini del paese, e stava nascosto nella legnaia, tre-