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— Che bestie!... Han fatto un mondezzaio!..

Brasi corse colla scopa. — Spazzo via tutto, signor marchese? Butto via ogni cosa?

— No, no!... Adesso son passato. Non grattar troppo colla scopa, piuttosto... Si sente l’odor di stalla.

Udendo delle voci, Santo Motta che aspettava di sopra, vestito di nuovo, coi pantaloni a staffe e un panciotto di raso a fiori, si affacciò nel pianerottolo, infilandosi la giamberga.

— Eccomi! eccomi!... Sono qui!... Ah, signor marchese!... bacio le mani!...

E rimase un po’ confuso, non vedendo altri che il Limòli.

— Servo, servo, caro don Santo!... Non baciate più nulla... ora siamo parenti.

In cima alla scala comparve anche donna Sara Cirmena, la sola di tutto il parentado della sposa che si fosse degnata di venire, con un moggio di fiori finti in testa, il vestito di seta che aveva preso le pieghe come la carta, nel cassettone, i pendagli di famiglia che le strappavano le orecchie, seccata di aspettare da un gran pezzo in un bagno di sudore, e si mise a strillare di lassù:

— Ma che fanno? C’è qualche altra novità?

— Nulla, nulla, — rispose il marchese salendo adagio adagio.

— Son uscito prima per non far ve-