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dall’andatura della mula, ripeteva sempre la stessa cosa:

— Mastro Nunzio disse che era tempo di togliere l’armatura.... Era spiovuto dopo il mezzogiorno.... — No, vossignoria, disse mastro Nardo; lasciamo stare ancora sino a domani.... — Disse mastro Nunzio: — tu parli così per papparti un’altra giornata di paga.... — Io intanto facevo cuocere la minestra per gli uomini.... Dal monte si udiva gridare: "La piena! cristiani!...„ Mentre Nardo stava sciogliendo l’ultima fune....

Gesualdo, col viso al vento, frustato dalla burrasca, spronava sempre la mula colle calcagna, senza aprir bocca. — Eh?.. Che dite, don Gesualdo?... Non rispondete?...

— Che non ti casca mai la lingua? — rispose infine il padrone.

Cominciava ad albeggiare prima di giungere alla Torretta. Un contadino che incontrarono spingendo innanzi l’asinello, pigliandosi l’acquazzone sotto la giacca di cotonina, col fazzoletto in testa e le mani nelle tasche, volle dire qualche cosa; accennava laggiù, verso il fiume, mentre il vento si portava lontano la voce. Più in là una vecchierella raggomitolata sotto un carrubbio si mise a gridare:

— Non potete passare, no!... Il fiume!... badate!...

In fondo, nella nebbia del fiume e della pioggia,