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PARTE SESTA




I.


l’espediente.


L’alba del 30 giugno sorridente entrava nelle stanze del casino Rionero, e in quella che esser dovea stanza nuziale, la solitudine e il silenzio scorgea. Il balcone era tuttavia aperto; tuttavia brillavan di smorta luce ne’ viali della villa i fanaletti della festa: sereno era il cielo come il dì innanzi e a quell’ora massimamente; un’aura partita dalla spiaggia di Amalfi scherzava lascivetta tra i fiori, cui rubava i primi effluvii dolcissimi, e scuotea capricciosa le alte cime dei pioppi, le cui fronde, cosparse di stille di rugiada, oscillavan come diamanti sul capo di donne leggiadre.

Gli umani avvenimenti, il pianto ed il riso, la vita e la morte passano come passa un sospiro dì vento sull’elce secolare, come passa l’ombra di una nugola sulla cresta di un colle, come passa l’augelletto sulla cannosa palude. Che cosa è mai l’uomo e le sue passioni nella natura? Lo zeffiretto carco di odori bacia indifferen-