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— Donde aveste questo anello, signore? tornava a dimandargli con voce tonante il Marchese.
— Questo anello, dicea Rionero fissando sul gioiello uno sguardo da folle, questo anello che avete passato al dito di mia figlia è quello stesso che io passai alla destra di mia moglie Albina di Saintanges, crudelmente assassinata diciassette anni or sono... quest’anello si trovava in un cassettino di gioie che fu involato dall’assassino.
Durante queste parole del Marchese non possiam dire qual’espressione prendeva il volto di Gaetano; i suoi occhi avean fatto un giro convulsivo nelle loro orbite.
— Il nome, il nome dell’assassino, signor Marchese? chiedeva Gaetano.
— Nunzio Pisani, rispose quegli.
Gaetano gettò un grido mortale... e cadde genuflesso...
Il Marchese gli afferrò le braccia:
— Chi sei tu dunque? Parla... oh... parla... Dio possente!
Gaetano Pisani, figlio di Nunzio, mormorò questi e cadde con la fronte in sul pavimento.
Il Marchese era corso a sostenere tra le sue braccia la figliuola che più non dava alcun segno di vita.