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del cielo, come globo areostatico che s’innalza nell’aria.

Più tardi, il ciclo, tempesiato di luccicanti fiammelle, si spiegava quasi ad amplesso su i colli circostanti, i quali anch’essi pareano smaltati di stelle.

Slanci d’un cuore innamorato, ricordanze di cari affetti, ansia d’un bene immenso qual’è Dio, sospiri di belle anime, sublime filosofia del saggio, per voi si stende lucido e gemmato quell’arco di zaffiro, oscuro ed ultimo riverbero della Celeste Gerusalemme. Misero chi mai non levò un guardo di ammirazione alla tacita volta d’azzurro, quando l’Angiolo del moto celeste posa l’invisibil piede sull’asse dell’Universo e contempla, rapito in un ineffabile amore, la incantevole scena d’una serata di primavera in Sorrento.

La sera bianca e trasparente soffuse di ombre e di misteri i viali della villa.

Beatrice era seduta in su quel medesimo poggio ove ebbe il primo colloquio col Blackman.

Una elegante veste di camera di seta, con gruppetti di nastri all’estremità delle tasche e de’ rovesci delle maniche, disegnava mollemente le forme di quel leggiadro corpo. I suoi capelli erano disposti in due fasce quasi diritte che si stendevano dalla fronte fino alle tempie e andavano a cadere in vaghe spirali dietro le orecchie; la treccia di dietro, ligata in cinque giri, era frammista ad un piccol nastro di raso scarlatto.

Non è immaginabile quanta bellezza si era accresciuta a quel volto or che gli occhi avea-