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Che le tue labbra si aprano, e per sempre taceranno quelle dell’infelice

Oliviero Blackman


Gaetano ripartì per Sorrento, divorando col pensiero il cammino. Egli aveva il giorno innanzi spedito a posta un messo per avvisar del suo arrivo il marchese Rionero.

All’una dopo mezzogiorno giungeva alla piazzetta della parrocchia di Sorrento.

Il marchese Rionero che gli era andato all’incontro lo accolse con le lagrime agli occhi, ed il baciò con effusione grandissima di cuore. Gaetano era pallido per dobolezza di convalescenza, e per l’estrema commozione che ci provava in quel momento...

Arrivati alla villa Rionero, e saliti in sul casino, trovaron Beatrice che stava immobile ad aspettarli sotto l’uscio del salotto di passaggio... Gaetano si slanciò a’ piedi di lei, e, senza profferir parola, covrì di baci la destra che ella porta gli avea.

Geltrude e tutt’i famigliari del Marchese aveano gli occhi bagnati di lagrime.

Questa volta Gaetano era vestito con la massima accuratezza, sì che una ben disegnata dirizzatura partiva dal sinistro lato i suoi capelli, i quali ei portava luoghi, poichè nutricava la chioma con cura grandissima, e sovente ravviavala per darle forma gentile e morbida.

Neppure una parola fu scambiata pel momento tra il marchese Rionero, Beatrice e Gaetano intorno ad Amedeo.