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egli era vestito con eleganza ma non per figurare nel ballo.

Il nome di Oliviero Blackman era corso intanto tra i diversi gruppi degli uomini che più erano al corrente delle celebrità del giorno; sicchè quando quegli comparì all’uscio del salone, un mormorio passò tra le coppie della contradanza e tra i crocchi che stavansi all’impiedi presso delle dame.

Molti sguardi si portarono a vicenda su Gaetano e sulla figlia del Marchese. Beatrice sentì profferire dietro a lei il nome di Oliviero, alzò gli occhi, incontrò molti sguardi ironici nei quali ella credette di scorgere alcun che di beffardo, vide il consorte sul quale benanche era rivolta l’attenzione universale e la miserella arrossò tutta come una vampa di fuoco, sudò a goccioloni.

Era la prima volta che Beatrice arrossava di suo marito.

Gaetano vide quel rossore e comprese tutto; la sua anima ne fu squarciata; questa volta pertanto egli non maledisse gli uomini e la natura, non imprecò contro il suo fato, ma accettò con rassegnazione il suo dolore! Questo nobile giovane avea con una decisa volontà trasformato l’esser suo; la sua vita non avea più per iscopo la propria felicità, ma una intera abnegazione per procacciar quella del Marchese e di Beatrice. Poco egli curava ormai i pregiudizii del mondo e della società; tolto egli avrebbe sacrificato per isparmiare un solo istante di dolore a questi due esseri, che eran tutto