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là di questo scuro e basso universo, io mi sentiva chiusa tra le braccia di mio padre... Per un istante credetti ch’io fossi morta!»

Un’idea luminosa lampeggiò alla mente del marchese Rionero nella notte de’ suoi pensieri... La sua fisonomia si aprì alla speranza.

Carolina somministrava intanto a Beatrice la pozione prescrittale dal medico. La fanciulla sorbivala macchinalmente e senza sapere quello che si facesse.

Per effetto di quell’idea che si era affacciata alla mente del Marchese, questi credè che una risoluzione arrischiata ma decisiva dovea prendersi; suonò il campanello.

Al domestico che si presentò, il Marchese diè un ordine.

Poco stante, Gaetano apparì sotto l’uscio della camera.

Il Marchese corse a prenderlo per la destra, il presentò alla figliuola, e le disse in modo scherzoso:

— Guarda, Beatrice, non diresti che il povero Oliviero abbia indovinato il sogno che hai fatto? Guarda, ei trema di comparirti innanzi, come tremerebbe il figliuolo di Nunzio Pisani.

Gaetano restò stupefatto; di volo indovinò il pensiero sublime di generosità sorto nell’animo dei Marchese, e gli rivolse un’occhiata, in cui tutta l’anima sua era espressa.

— Avanzatevi, Oliviero, soggiunse il Marchese, venite a dissipare da vostra moglie l’impressione sfavorevole che un sogno tristissimo ha lasciata nel suo animo durante il deliquio, a cui