Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 10 — |
mento in cui con la sua albergatrice a lieto banchetto sedeva.
Quella donna avea scoperto chi fosse il supposto cacciatore, e, sedotta dal guiderdone promesso dalla giustizia e dal marchese Rionero, consegnava nelle mani del potere l’assassino di Albina di Saintanges.
Dopo un anno, il dì 9 ottobre 1828, Nunzio Pisani moriva sulle forche, nella piazza del Mercato di Napoli...
La Giustizia degli uomini era soddisfatta.
Tommaso Basileo, dopo la notte dell’assassinio e del furto, non avendo avuto più contezza di Nunzio, si persuase che questi sen fosse fuggito in Calabria, portando seco il cassettino delle gioie. Qualche volta nasceagli il dubbio che quegli fosse stato arrestato, sia in Napoli, sia in altra provincia del regno. In somma, passati alquanti mesi, il notaio più non pensò al Pisani e si tenne contento della porzione del furto che gli era rimasta nelle mani, e che pur valea qualche migliaretto di ducati. Gli passò, sul bel principio per la mente di denunziare il Pisani per vendicarsi di lui ma il rattenea la paura che quegli, scoperto l’autore della denunzia, avesse palesato il complice; e questa paura fu più potente del desiderio della vendetta.
Notar Basileo, messo da banda ogni pensiero, si vivea tranquillo; la spilorceria del suo vivere allontanava da lui ogni sospetto, chè tenuto era in concetto di poveruomo e dabbene. Qual però fosso la sua sorpresa non è a dire,