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IV.


l’esplorazione


Nel di 22 gennaio 1827 la città di Napoli presentava uno spettacolo sublime e curioso; chè un mantello bianco covriva interamente le sue case e le sue circostanti campagne, per essere in tutta quella giornata caduta in copia grandissima la neve, a segno che per moltissimi dì consecutivi non pur sulle altezze de’ monti e de’ colli adiacenti, ma sibben su i tetti e sulle terrazze delle case duravano tuttavia saldi e biancheggianti gli strati nevosi. Il freddo però era intenso assai; laonde tutti gli abitanti più agiati della città si rimaneano nelle loro dimore coi piedi distesi in sugli alari degli schioppettanti cammini, ovvero chinati sulle ardenti braci accese nel mezzo delle stanze.

E la sera di questo giorno, la scena era oltremodo singolare, imperciocchè ti dava propriamente l’immagine d’un demonio in camicia, secondo la felice espressione di un giovane scrittor napolitano rapito per tempissimo alla fama delle lettere ed all’affetto de’ suoi amici1. Tutti coloro che per faccende indispensabili erano stati costretti ad uscir dalle loro case durante il giorno, vi si riducevano in tutta fretta al cader della sera, che annunziavasi trista e agghiacciata. Quasi tutte le botteghe si

  1. Saverio Costantino Amato.