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e si tacque, abbattuto, spossato come un uomo preso d’ardentissima febbre.
Albina era commossa. La passione di Rionero rivelata si era in tutta la schietta sua intensità... egli l’amava, perdutamente l’amava... e il domani, rapidissima vettura di posta trasportarlo dovea lungi da lei in altri paesi. Il miserevole amore di questo nobile e generoso giovine parlò al cuore di Albina, per un momento ne scosse tutte le fibre di donna, così che un raggio di mesta tenerezza le brillò nello sguardo umido e molle.
— Rionero, gli disse la fanciulla stendendogli la destra che quegli covrì di caldissimi baci, il vostro amore mi tocca nel più vivo dell’anima e mi addolora in pari tempo, perocchè il destino ha voluto che il vostro nobile cuore si accendesse per tale che ha consacrato i suoi affetti ad una memoria, ad un’immagine incancellabile... Ben io vorrei per rendervi felice, amico mio; ma sento che mi è impossibile lo strappar dall’anima mia l’immagine di Errico... Perdonate, Rionero. Oh! non io ingannerò certamente la generosa vostra passione... Così potessi non averla mai ispirata! Ma pure, ascoltatemi, Rionero, ascoltatomi attentamente... Io non sono capricciosa, nè fantastica... Se non avessi mai amato, siate certo che vi avrei adorato con delirio, perchè voi possedete tutte le qualità irresistibili per soggiogare una donna. Ma il cielo ha diversamente ordinato... La memoria di Errico mi è