Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 1.djvu/53


— 53 —

per lei di una invincibil simpatia per essere egli in quella età in cui le passioni mandano l’anima sottosopra. Oltracciò, non dimentichiamo che alcun poco al romanzesco piegava l’indole di lui esaltata e poetica; epperò la pallidezza, l’aria di candore e di misterioso duolo onde circondavasi quella giovinetta, doveano per necessità far profonda impressione sull’animo di Rionero, tanto maggiormente quanto i vaghi racconti e le dicerie sul proposito di lei acceso aveano la sua fantasia e stimolata la sua indole cavalleresca e generosa. Non mai impertanto ardito si era ad esprimerle il benchè lontano sentimento di simpatia; imperocchè, se facile ad accendersi, restìo e cauto egli era a pronunziarsi, abito contratto necessariamente tra uomini che frequentano i circoli della diplomazia.

Siffatta riserbatezza per altro non impediva che il giovine diplomatico si trovasse costantemente in tutt’i luoghi ove sapeasi dovere intervenire la vaghissima Albina di Saintanges. Costei, tredda, silenziosa, e sempre d’accosto alla zia, ovvero solitariamente raccolta in un angolo dei salotti, parea gittata in mezzo alle feste come una bianca camelia dimenticata sovra un’elegante tavoletta di dama.

Il re Luigi XVIII infermò. Tutta la corte, il corpo diplomatico, gli agenti esteri ed il fiore dell’aristocrazia francese traeva però a Saint-Cloud, real residenza.

La baronessa di Saintanges vi si trasferiva