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— Oh mio Dio... mio Dio! ma questo è un assassinio!
— Ben dicesti, un assassinio, di cui fosti complice!...
— Uomo o demonio, che pretendi da me?
— Semplicemente la somma di 20,288 ducati.
— E perchè pretendi questa somma?
— Te lo spiegherò in una sola parola... Io sono Gaetano Pisani, figlio di Nunzio, tuo complice, che fu impiccato nel Mercato il dì 9 ottobre 1828, e che è l’autore di questa lettera.
Il notaio restò stupefatto.
— Menzogna! menzogna! esclamava... tu sei Gaetano di Borgia.
— È vero, Gaetano Pisani... del circondano di Borgia, tu il dicesti... Questa somma di 20,388 ducati si compone del modo seguente: 10,000 ducati di capitale legatimi da mio padre, e che tu pensasti bene di ritenere per proprio conto, mentre l’infelice, condannato a così ignominiosa morte, mantenne il giuramento a tuo riguardo, e non palesò alla giustizia il suo complice, fidando nella tua lealtà e coscienza per la consegna del danaro ai suoi figliuoli; 6500 d’interessi al 5 per % per 13 anni, dall’anno 1827 al 1840, in cui ci troviamo; ed il resto mi spetta per mercede di 12 anni di fatiche da me fatte nella tua curia, calcolando a ragione di ducati trenta al mese. Bada che dalla somma di ducati 4320, totalità di questa mercede, ti ho fatto togliere la somma di ducati 432, la quale non è altro che il totale dei 12 anni pas-