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cervello. Il notaio cominciò a credersi invaso da un sogno tremendo; le sue mani tremavano come per freddo acutissimo; le sue gote si erano ingiallite; un velo di morte passava sulle sue palpebre... La parola gli era rimasta a mezzo il laringi.

— E così? chiedeva imperturbabilmente Gaetano, mi avete capito? Mi sono, io credo, a bastanza chiaramente spiegato.

Il notaio trovo la forza di smozzicar tra i denti.

— Finiamola con questo scherzo, e di’ prestamente ciò che qui ti conduce.

_ Quel che quì mi conduce, già ve l’ho detto: è la riscossione pronta e intera del mio credito verso di voi.

Il notaio ebbe un istante d’inesprimibil furore; ma si contenne, perchè in realtà non sapeva in che mondo si fosse. Non potè pertanto a meno di accostarsi con occhi infiammati verso il suo commesso, e, guatatolo in viso fieramente, dirgli:

— Se tu sei pazzo, cominci a straccar la mia pazienza... Esci di casa mia sul momento.

Il commesso, senza scomporsi alla minaccia di violenza del suo principale, si alzò anch’egli, cavò di tasca la lettera trovata nella curia, e, freddamente mostrandola al notaio:

— È giusto, gli disse, è d’uopo ch’io vi mostri il titolo del mio credito. Gittate uno sguardo su questa lettera.

Il notaio inforco gli occhiali, e fece per af-