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gno di demenza; ma niente vi appariva, anzi la maggior tranquillità.
— Scrivete, sig. Tommaso:
«Diecimila ducati, all’interesse del 5 per cento per 13 anni... vedete che somma vi dà?»
— Ebbene... la somma è di 6500 ducati.
— Benissimo... ci troviamo perfettamente ne’ calcoli... Ora moltiplicate 30 per 12.
— Fanno 360.
— Moltiplicate ora questi 360 per 12.
— Abbiamo 4320.
— Da questi 4320 togliete la somma di 432.
— Abbiamo 3888.
— Bravissimo: si vede che in materia di aritmetica siete maestrone, massimamente quando si tratta di addizioni e di moltiplicazioni... Ora, addizionate queste tre somme, cioè 10,000, 6500, e 3888.
— La somma totale è di 20,388.
— Ebbene, questa somma di duc. 20,388 è appunto quella che mi dovete.
Il notaio restò colla penna sospesa in mano, e guardava il commesso tra lo stupido ed il beffardo; chè non sapeva a che attribuire questo scherzo insipido e impertinente.
— Che vuol dire cotesta commedia? chiese poscia, dopo alcuni momenti di silenzio.
— Vuol dire semplicemente che mi dovete consegnare in questo istante medesimo la detta somma, di cui sono vostro creditore.
Il volto di Gaetano era sereno, e non ammettea dubbio alcuno sullo stato normale del suo