Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 1.djvu/203


— 203 —

fece salir Gaetano in su quell’erta, e poscia:

— Siamo arrivati, sig. Blackman.

Eglino si trovarono dinanzi ad uno scalcinato portoncino di sinistro augurio.

E Gaetano entrò, preceduto da quell’uomo;.. salirono due gradini... La luce penetrava appena.

— Alla vostra dritta, signore, seguitatemi.

E quell’uomo, preso per mano il medico, il fece entrare per un’angustissima e bassa porta...

— Camminate, dottore...

Gaetano diede un passo...

Il rumore di pesanti lucchetti fu udito... quel poco di luce sparì... e Gaetano si trovò nelle più fitte tenebre.

Scesero per altri gradini.

— L’ora tua è suonata, Blackman, gridò una voce sinistra... Così si vendica il cavalier Amedeo.

E due colpi di pugnale gli furon nel tempo stesso vibrati alle spalle.


XIII.


le tenebre.


Diamo di presente al lettore talune necessarie spiegazioni rischiarative di questo inatteso attentato.

Allorchè il cav. Amedeo (che ora sappiamo essere quella stessa persona che si presentò nella curia di Tommaso Basileo per indurre Gae-