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rozza, dette un’occhiata al biglietto di visita del cav. Amedeo, e disse al cocchiere:

— Strada Nardones.

A capo di pochi minuti egli si trovava al sito indicato.

— Il cav. Amedeo Santoni? chiese al guardaportone.

Il guardaportone sbirciò l’individuo, e considerando la carrozza che lo avea portato e la giubba inglese, fece col capo un gesto come se avesse detto: Passate.

E Gaetano Pisani fece annunziare Oliviero Blackman.

Poco stante, veniva introdotto nel gabinetto del cavaliere. Nell’entrar che fece il medico, un uomo ne usciva, il quale fecegli profondo saluto, e gli tenne aperta la bussola per farlo passare.

Gaetano salutò col capo, quindi la bussola fu chiusa, ed ei si trovò faccia a faccia col cav. Amedeo.

Stava costui seduto in ampio seggiolone a bracciuoli, co’ piedi distesi sovr’altro seggiolone; una larga veste da camera di seta, tutta fiori ed arabeschi, covriva in parte una gala di camicia inglese, sulle piegoline della quale brillavano due bottoni di diamanti... Una specie di berretto militare messo a sghembo gli covriva la folta capellatura... I baffi erano rilucenti, arricciati e appuntati col cannello di ceretta; un sigaro dello spaccio di eccezione si dondolava fumigante tra quelle labbra sdegnose.