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polmoni... — Di chi è questo ritratto? chiesi con ansia a Geltrude. — Di Albina di Saintanges, di vostra madre, risposemi colei, ed io caddi in ginocchio, dirimpetto a quella tela, e detti un grido di gioia, e sentiva stemperarmi il cuore dalla tenerezza e dall’amore!..

«Da quel momento ogni mattina vado a baciar mia madre, ad accarezzarla, a dirle tante cose, a farle tante domande, alle quali ella risponde... poichè una misteriosa voce vien da quella tela... una voce che io sento nell’anima e che non passa per le mie orecchie... E mi rivela tanti misteri, e dice aspettarmi nel cielo dove ora ella si trova.

«Oh mi ricordo che un giorno, nel baciar quelle labbra, mi parve che ella mi avesse renduto il bacio!

«Era sicura di avermi formato una idea esattissima del volto di mia madre!..»

«Vorrei formarmi una chiara idea di quel che chiamano il cielo. Mi ricordo che nella mia tenera fanciullezza, quando mi trovava fuori alla terrazza e alzava le pupille, mi vedeva sul capo una cosa intangibile, sottile, di bel colore, ma forse ora la mia fantasia m’inganna... Se potessi toccare il cielo con la mano, ne avrei un’immagine perfetta!1.

  1. Martino Chatelain, nato cieco a Warvich in Inghilterra nell’ultimo passato secolo, esimio lavoratore di strumenti musicali, dimandai un giorno che cosa desiderasse