Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 125 — |
rola... Beatrice non ama il cav. Amedeo, o almeno non sente per lui sviscerata passione... Credo non essermi ingannato... Mi sarà facile superare questo leggiero ostacolo... ma sarò io amato da Beatrice, ancorchè cieca? Ah! ne dispero!... E se un giorno, vinto dalla mia tenerezza, mi decidessi a restituirle la vista, come potrebbe ella sopportar la mia presenza, ed io il suo sguardo?.. Oh... non ho mai veduto in vita mia una donna così bella, così gentile, così cara!.. E che finezza di sentire! Che anima angelica! Ed è cieca! eternamente cieca!
«Povera fanciulla!.. Ella vive come in una caverna, al dir del cieco di Puisseaux!.. E nacque sana!.. E una notte... sua madre cadea trafitta dal pugnale di un assassino!... ed ella, bambina, abbandonata e sola, perdea sotto una convulsione di pianto la luce degli occhi!.. Oh!.., se mai ella riacquistasse la vista!.. Ella non ritiene altra fisonomia che quella della madre; cui chiama un angelo:
«Nell’albor del viver mio |
«Ma pur fa d’uopo che questa donna sia mia... Sì, anche a suo malgrado ella sarà mia...»
Questa violenta risoluzione sembrò aver cal-