Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 115 — |
|
La musica che rivestiva questi malinconici versi era talmente patetica e ispirata, che di per sè sola avrebbe renduta l’idea dell’autrice senza il ministero della parola; e la voce che sposavasi a quei concenti era pregna di tanta ineffabile soavità che l’anima ti si partiva in ascoltandola. 11 Marchese aveva il viso tutto bagnato di lagrime, cui cercava di rasciugarsi e dissimulare, ma indarno.
— Dottore, ecco innanzi a voi la povera Cieca di Sorrento, che mi dite? Sarà la mia povera figlia eternamente cieca? Dottore, rendete la vista, rendete il sole a mia figlia, e la mia vita è vostra.
A queste parole che il Marchese, nell’eccesso della sua tenerezza, avea profferite ad alta e distinta voce, Beatrice messo aveva un piccol grido, e si era levata all’impiedi, quasi per rendere omaggio alla presenza di un forestiero che ella avea compreso star con suo padre nella sua camera.