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nome Beniamino Lionelli. Una partita d’écarté assorbiva interamente l’attenzione di questi due, per modo che non voltaronsi neanco a guardare i due personaggi novellamente venuti.

Indi a poco, la conversazione fu generale, tranne che il medico inglese di rado interloquiva negli svariati ragionamenti, accontentandosi di rispondere, quando gli era forza il farlo, con brevi parole. Il suo sguardo bieco e profondo erasi attaccato in modo particolare sui cav. Amedeo, il quale, levatosi unitamente al suo amico dal tavolino da giuoco, sedeva insiem con gli altri a ragionar di questo e di quell’altro subbietto, e massima parte prendea in quei discorsi che alla vita di buon gusto ragguardavansi. Non pertanto quel rimirar cocciuto e taciturno del Britannico rimescolava alquanto le idee del cavaliere, e sentivasi un certo rovello, una certa pena come quando un uomo è messo in una incomoda e violenta positura: arrogi che la fisonomia dell’inglese punto non garbavagli, e trovava insopportabili quelle maniere di lui goffe e selvagge. In verità non sapea perdonare al suo futuro suocero di avere ammesso in sua casa, ed invitato a mensa quello strano individuo; nè sapea persuadersi che la scienza ita si fosse ad annidare propriamente in quel capo bitorzoluto e scemo di ogni regola naturale.

Scorsa era circa un’oretta dall’arrivo di Oliviero Blackman nel casino del Marchese, allorchè questi stimò opportuno di fargli osserva-