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tare anche il tuo Amedeo... Il fidanzato mitiga l’asprezza del medico, il quale, a quanto dice il Conte, è un vero selvaggio isolano.

Beatrice sorrise, e il suo volto si soffuse di rossore.

Dobbiamo dire che il cuore di Beatrice, semplice, puro ed innocente, altro amore non sentiva che pel padre. Un giorno questi le avea detto che un giovine erasi preso d’amore per lei; che richiesta avea la sua mano, e che essendo nobile, ricco e dabbene, l’avrebbe fatta felice... E Beatrice, che facea sua in ogni cosa la volontà di suo padre, non si oppose al divisato matrimonio. Nella sua infantile innocenza ella non vedea nel nodo coniugale che un dovere impostole dalla religione, e nel marito un fratello, un compagno, un amico. Parecchie volte Amedeo rivolto le avea il discorso allorchè soli trovavansi; ed ella nelle parole del suo amante altro non iscorgea che generoso e nobil sentire, accoppiato ad una eleganza estrema di modi e di linguaggio. A sentirlo parlare di arti, di letteratura, di cavalleresche discipline, l’animo della giovinetta era rapito, ma il suo cuore rimaneasi freddo; imperocchè vi era nell’accento di lui qualche cosa ch’ella non sapea spiegarsi, ma che pur le metteva una certa paura come di lontano disastro. E siffatto misterioso sentimento gittava su gli slanci del vergine suo cuore una mano repressiva e agghiacciata, ond’ella, amata e non amante di Amedeo, rassegnata impertanto mostravasi a subire le leggi maritali; al che persuadeva la benanche un pensiero di gratitudine