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fosse, valli o alcuna altezza e dependenzia di terreno: in modo che coverto e senza pericolo andare si potesse. E di tutti questi vedere quale più comodo e sicuro sia: e dove più utile si trovi, principio darai. Poniamo che la terra in poggio o piaggia posta sia, debbi pigliare l’andata tua reversa e per fianco, acciò non sia dalla terra offeso. Se per via di cava sotterranea offesa fosse da fare, sempre di verso la terra o fortezza, in luogo dell’offesa la terra gittare dovrai, acciocchè ’l ciglio più alto si facci e tu coverto vada: e quando sarai tanto innanzi colla fossa che ’l bisogno sia, farai lì condurre assai quantità di fascine, incominciando alzare da la parte dell’offesa di verso la terra, mettendo uno suolo di fascine e terra: così facendo strato sopra strato, stando sempre di verso la fossa coverto: e così potrai innanzi andare di mano in mano, tanto quanto di bisogno sia. Debbi fare il tuo riparo di miglior forma che si può, e massime ad angolo acuto, retto, ottuso o a semicircolo, secondo l’attitudine e comodità de’ luoghi, e che sempre la stremità dell’angolo volti alla fronte dell’offesa, e sia di tale grossezza e in modo scarpato che alle botte resistare possa. Faccisi essi ripari di steli fitti per diritto e a traverso, fascine e terra, e le pedone (i pedali?) da la parte di fuore volte seranno. Similmente di steli, grate e terra e fascine con leghe di legni crociati, che a guisa d’implicati serti siano: faccisi ancora detti ripari a forma di gabbioni portati in el tempo della notte, e che l’uno all’altro commetti, di terra, prestamente,
ben calcati e ripieni saranno. Sieno a forma quadra e piramidali (prismatici), ovvero a guisa d’angoli retti e ottusi, acciocchè l’un pell’altro più forte a resistere sia». Seguono disegni di gabbioni prismatici, cilindrici e cubi.

Fig. 4 ridotta a 1/2. Questa figura colla 5.a, 6.a, e 7.a sono tolte dal codice Magliabechiano dei disegni, e le loro spiegazioni stanno nell’art. III della Memoria V. Fosso minato.

Fig. 5 ridotta a 1/2. Preparazione del falso piano di un fosso, sostenuto da travicelli minati, ossiano petardi verticali.

Fig. 6 ridotta ad 1/3. Applicazione del sistema predetto ai puntelli che sostengono il muro di una fortezza. Lo strumento disegnato a basso parmi debba essere spiegato nel seguente modo: dal bariglione locato nel centro, e rappresentante la carica intiera, partono come altrettanti raggi, le miccie dirette a ciascuno de’ puntelli, e siccome l’accensione deve dappertutto aver luogo nello stesso istante, così sta sul cilindro avvolta in elice una miccia il di cui sviluppo eguagli la lunghezza d’un raggio: onde non ne escan faville, è rinserrata in un tubo il quale è poi bucherato per lasciar libera l’aria: il posto suo è sul bariglione. Da ciò ne segue che la rocca, alla quale venisse applicato codesto sistema, dovrebbe necessariamente essere di pianta circolare.

Fig. 7 ridotta a 1/2. Se ne veda la spiegazione nell’articolo III della Memoria V.

TAV. XXXVIII. Tutte le figure comprese in questa tavola sono lucidate sui disegni di Leonardo da Vinci nel codice atlantico Ambrosiano: se ne vedano i testi originali colle dichiarazioni corrispondenti nell’articolo I della Memoria V.