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da piedi». La parte superiore del disegno rappresenta in grande scala un recinto quadrato e merlato, dal di cui mezzo s’innalza una torre quadrata essa pure: sotto la rocca è ripetuta la camera anzidetta di sezione trapezia. La dichiarazione che vi si riferisce vedasi all’art. I della Memoria V. Al f.o 9 delle stesso codice sta disegnata una travatura che rinserra verticalmente in un parallelepipedo sedici bariglioni di polvere, formanti la carica di codesta mina.

Fig. 5 ridotta a 1/2. Camera a puntelli sotto un fronte qualunque di fortificazione. Vedasi la Memoria V, art. III.

TAV. XXXVII. Fig. 1 (dal f.o 64 recto del codice membranaceo Saluzziano I). Rappresenta uno di quei ripari, dei quali è così frequente menzione presso gli storici del XV secolo, che dopo la rovina del muro facevansi dietro la breccia. Ha le seguenti indicazioni: (a) RIPARO, (b) ANGHOLO E BASTIONE, (c) BOMBARDIERA. Unisco il testo corrispondente: «E quando la terra assediata, per via delle bombarde, dubitasse non essere presa per la debilità d’alcuna faccia di muro, che, dopo la ruina d’esso, la intrata a fare s’avesse, in questo modo è da riparare: faccisi dal canto di dentro ripari in questa forma. Poniamo che la lunghezza del muro che può essere dalle bombarde ruinato sia piè 200: debbi fare prima uno riparo distante da esso muro piè 20 o più, e a diritta linea (ovvero con alquanta curvità o angolo ottuso) quanto sia la lunghezza del detto muro. E da ogni testa del riparo uno bastione a forma d’angolo, o a guisa di torrone, e che infra il riparo e l’angolo siano le bombardiere, acciocchè tutto il riparo guardare e difendere possano. Imperochè sopra ai ripari a difesa stare non si può. Ma stando in negli angoli o bastioni, sicuri da le nimiche macchine si renderanno. E i dicti ripari in questo modo da comporre sono. In prima di diritti ed obbliquati legni a uso d’armati cavalli, e di poi con fascine e terra, strato sopra strato: e questo per 4 piè dal canto di fuore, e per spatio di piè 10 di pura e ben battuta terra, continuo bagnando e battendo, acciocchè più fisa e me’ serrata sia; e così resisterà potentemente. E i ripari distante da le mura da fare sono, e per cagione che ruinando quelle, scala a chi offendere vuole essere potrebbe. De’ quali qui di sotto alcuni figurati saranno». Ne è però questo il solo disegno.

Fig. 2 (dal f.o 56 verso del codice membranaceo Saluzziano I). Vi sono disegnati diversi modi di trinciere per approcci, che l’autore chiama Fosse, con queste indicazioni: (a a) FOSSA ANGHOLATA, (b b) FOSSA GRADUATA, (c c) FOSSA ASSIMICIRCULO, (d d) FOSSA A DIUERSI ANGHOLI, (e e) FOSSA TORTUOSA. La dichiarazione è questa: «Se la terra che conquistar vorremo è in piano posta, e colle macchine a essa appressare si volesse (Vedi il testo riportato alla fig. 3.a) siccome innanzi è detto. In prima debbansi vedere e’ luoghi che più congrui e coverti sieno, e dalla lunga il prencipio del fosso cominciare, e vadi a tortuosi angoli e l’uno all’altro contingenti, ovvero a forma di gradata scala per obbliquo fatta, e simile a uso di tortuosa serpe, ovvero a semicircolo oppositi l’uno all’altro, in modo che sempre per fianco e coverto vada, che dalla terra veduto nè offeso sia: siccome nel disegno si manifesta. È da considerare che in molti luoghi, terreni attuiti (atti) nè uguali si trova, per l’altezza e dependenzia loro, che in varii modi riparar si può: e dove il terreno alto sia, per via di cava o fossa sotterranea, e quando basso fosse con fascine, grate, steli e terra le sue bassezze ripiene saranno a quello che bastante sia. E dove la fossa scoperta si dimostrasse, di grate e terra di mano in mano ricoprire».

Fig. 3 (dal f.o 56 recto del codice citato). Opere varie dell’arte antica di assediare le fortezze, segnate: (a) BASTIA, (b) RIPARO, (c) FOSSA. Va unito il seguente importante squarcio: «Quando il capitano alcuna torre o rocca a spugnare avesse e sospettasse quegli di drento colle macchine tue appressar non ti lassasse, come se bombarde o altri stromenti bellici: in questo modo da ordinar pare. In prima vedere il sito e luogo della fortezza, e quello con diligenza esaminare da quale parte principalmente da offendere sia. Alcune volte è necessario primamente la rocca offendere, sì anco la terra, e per qualche sicuro luogo quella offendendo ottenere possa: ovveramente da qualche sopra posto monte, che bastìe lì adattare si possino, o per altre vie come che sono conventi di frati, chiese o altri difizi, e’ quali vicini a le mura spesse volte si trova, che per bastia servire possono. lndi appresso debbi vedere per qualche coperto luogo a la terra ovvero fortezza poterti appressare, come sarebbe ripe, vie,