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di fr. di g. martini. 75

inclinata insino a’ tempi antichi alla divozione dell’Imperio, gli era sospetta.

Ecco la prima lettera del Duca Alfonso (1):

Magnifici et excelsi Domini amici nostri carissimi

«Havendo noi hauto adviso per lictere del magnifico Neri Placidi et altri de la amorevole et liberale resposta facta per le S. V. in donare non solamente licentia ad nostra richiesta ad mastro Francisco de Giorgio: ma etiam exhortarlo et comandarlo venissi al servitio de la maestà del S.r Re per la expeditione degli edifici et fortericie principiate, ne havemo pigliato grandissimo piacere, nè fossimo mai alieni da tale expectatione: Del altro canto havendo intesa la negativa et resistentia del dicto Mastro Francesco, siamo restati maravigliati et con dispiacere: et per importare questa sua venuta quanto importa: siamo necessitati mandare per la cagione predicta el dilecto nostro familiare Daniele, presente exhibitore: al quale havemo commisso debba supra de ciò referire da nostra parte a le V. S. alcune cose: pregamole dunque vogliano ad soi relati donar piena fede et credenza, con quella bona, celere et effectiva expedi tione quale in le Vostre S. fermamente speramo et confidiamo: ali piaceri de li quali ne offeriamo.

Datum in Abbatia prope Palmam die XVIII martii 1495.

Vester Alfonso Dux Calabriae.

Direzione: Magnificis Dominis officialibus Balie civitatis senarum amicis nostris carissimis.

A questa lettera serve di risposta la seguente minuta del copialettere della repubblica, senza data: Duci Calabriae scriptum est. Francisco Georgii factam esse proficiscendi potestatem; admonitum praeterea eum esse ut Ill.mae D. sue in omnibus gratificaretur. eum nunc egritudinem excusasse, quo circa paucos menses plurimum lesus esset. quantum in nobis fuerit, cum primum id poterit, venturum ad Ill.mam D. V. per prestitumm solite servitutis officia.

Segue una seconda lettera di Alfonso:

  1. Arch. cit., lettere di Principi. Gaye, in calce al doc. CLV.

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