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nigaglia e del vicariato di Mondavio (1) e poco stante prefetto di Roma (2), e duca di Sora e di Arce; diedegli pur anche in isposa la Giovanna figlia di Federigo, facendo egli intanto le prime armi sotto questo gran generale. Dice adunque il Martini (Cod. sanese f.o 33): «In una terra del signor Prefecto decta Mondavi ho facto edificare una rocha con queste parti (3)..... A Mondofi (Mondolfo) terra del dicto signore Prefecto ho fabricato una altra rocha dai fondamenti, composta per questa altra forma ec.» (4). Le quali rocche sono veramente sontuose, giacchè in uno scandaglio fatto, or è un secolo, valutossi la prima a scudi romani 30998, la seconda a sc. 50846 (5). Anche nella corte del signor di Sinigaglia trovò Cecco l’antico rivale Baccio Pontelli, che fece la rocca di questa città (6).

Trovavasi Francesco nel 1484 in Gubbio occupato non so in qual opera, seppur non era nel piccolo palazzo ducale, che tanto nel cortile ritrae di quello d’Urbino (e ciò io dico a modo di conghiettura, poichè stabilito il concetto di quelle elevazioni, ogni cosa è talmente data che grandissima analogia deve forzatamente risultare anche tra opere di autori disparatissimi), allorchè alcuni prodigiosi eventi accaduti in una città vicina, lo chiamarono in più splendida scena, e diedergli occasione a lasciare quell’opera che sola con certezza ci addita qual fosse l’ingegno suo nella civile architettura.

A mezza costa della montagna di Cortona, di contro a Montepulciano, in sito di amenissima vista che estendesi dai monti di Radicofani alla sottoposta valle della Chiana, eravi in una breve convalle un edifizio di concia per l’arte de’ calzolai di Cortona, e sul muro dipinta una im-

  1. Anonymus Vita Sixti IV (apud R. It. Script., vol. III, part. II, col. 1063).
  2. Id. ib. Diario dell’Infessura, col. 1145, ad an. 1475.
  3. Di Mondavio dice Sebastiano Macci (De bello Asdrubalis. Venetiis 1613, lib. III, pag, 46). Oppidum admodum nobile est, ac moenibus undique amplis communitum. Habet quoque propugnaculum ab Ioanne Ruvereo Senae et totius Vicariatus domino, olim extruetum.
  4. Id. pag. 37. A mari distat duo millia passuum Mondulphum . . . . in summo habet propugnaculum factum ab Io. Ruvereo, Senae domino, omni arte atque ratione munitum.
  5. Torri, Memorie di Mondolfo. Fano 1733, pag. 6.
  6. «Mastro Vaccio.... fu homo de grande ingegno. Lui designò la rocca do Senigaglia et altri edifici» ec. Memoria di F. Gratio di Franta nelle Memorie di G. Santi, pag. 87.