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libro vii. 325

Chalias dovesse per forza secondo le promissioni trarre, rispose quella essere di specie che non potea essere superata: del medesimo parlando a Diogneto, rispose esser facil cosa a quella ovviare, onde benchè pregato dal popolo come indegnato non volse in questo affaticarsi: di poi conoscendo i Rodiani per quella macchina essere superati e debellati, non resistendo a quella, tutti i sacerdoti mandarono a Diogneto che da lui dovessero grazia ottenere; li sacerdoti orandolo non lo poterono esorare. Ultimatamente mandarono tutte le vergini, e per i preghi e pianti di quelle mosso a compassione fe’ le mura rompere la notte all’incontro di quella macchina, tutti i fossi di sporcizia e pattume facendo empire, onde accostata la macchina ai muri in quel pantano sommerse; per la qual cosa il re disperato abbandonò l’impresa. Ecco quanto facilmente a quell’eminente pericolo Diogneto pose rimedio. Ecco che per l’ignoranza dell’imperito architetto furono i Rodiani per esser vinti e per solvere la pena dell’errore loro. Ma questi ignari altra punizione non meriteriano che ricevesse Gioilo di Macedonia, detto Omeromastis1, il quale avendo opere contro l’Iliade e l’Ulissea di Omero composto, cercando di avere da Tolomeo signore di Alessandria udienza, lui intesa la cagione indegnato non lo volse udire, e disse esser cosa vile e vituperabile citare chi risponder non può; laonde Gioilo senza guadagno rimanendo, in breve tempo venne in egeno stato e gran calamità, e per questo dimandando per grazia a Tolomeo qualche munero per il quale viver potesse, rispose che sostentando Omero migliaia d’uomini eziandio dopo la morte, molto più si ricercava potesse far questo chi lui volesse riprendere: onde reo di morte fu giudicato, e secondo questo giudizio fu eseguito. Ma con tutto che non altre retribuzioni di meriti spesse volte si riceva che è detto, non è da pretermettere alcuna parte virtuosa per gli uomini ingrati, ma quelli spregiando, solo ai virtuosi e morali cercare di compiacere, siccome Aristippo filosofo dopo il naufragio arrivato al lido di Rodi, giunto nel ginnasio dove2 vide figure geometriche, allora tutto lieto volto ai compagni, disse: state di buona voglia,

  1. Cioè Zoilo (Vitruvio, prefazione al lib. VII).
  2. Il cod. Magliab. legge due figure, senza senso (Vedasi Vitruvio, Prefazione al lib. VI). Questo paragrafo manca intiero al cod. Sanese.