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tano dalla patria sua dai due viterbesi Dionigi e Pier Domenico, chiamati a Venezia a tal uopo nel 14811.

A questi lavori che per se soli lunghissimo tempo richiedono, e dei quali troppo scarsa notizia abbiamo dal solo Vasari laddove dice2 che Francesco tanto andò investigando il modo degli antichi anfiteatri, e d’altre cose somiglianti, ch’elleno furono cagione che mise manco studio nella scultura, aggiungasi l’ideare e lo scrivere i libri dell’architettura universale, che io chiamo Trattato I, fatica diuturna ed improba piucchè non paia, perchè fatta in tempi che nissun aiuto prestavano e nessuna guida: vedesi anche in quel trattato l’uomo di poca letteratura che alla lingua sostituisce costantemente il dialetto, che spezza i periodi e spande e confonde le materie per non avere chiara in capo la tela dell’opera sua, e non ha ancora pratica di quello stile didascalico che l’argomento esige, che par facile e non vi si arriva che collo studio e colla esperienza.

Nel 1467 sposò una madonna Cristofana con dote di 200 fiorini3, colla quale breve tempo convisse, trovandosi che poco dopo si ammogliò nella Agnesa di Antonio, la quale il 28 gennaio 1468 portogli in dote fiorini 3004.

    lib. VII, cap. 7); e ad un uso quasi peculiare esso pure in allora ai Modenesi, cioè all’arte di forare il terreno per averne i pozzi trivellati che da essi hanno nome in Italia, si riferisce il seguente passo del codice I (f.o 67. Va unito il disegno) «Se in et terreno volessimo vedere per vinticinque ho trenta piej per via d’un foro sellacqua vi fusse, faccisi un travello dacciaro e ferro afforma desse (di S) duna volta e mezzo, ellaste sua quadra dacchomettare di due ho tre pezzi fatto una ghuida a ghuixa de chapa (di K) che laste dirietta venghi a mantenere, dipoj cholla stampata croce inanzi e indirietro girando sicchome el travello hellengnio fora e passa, chosj questo el terreno afforar verrà». Il sig. Gualandi ha recentemente pubblicato uno squarcio del Memoriale di Gasparo Nadi capomastro bolognese, ove parlasi di un pozzo forato dai Bentivoglio nel 1474.

  1. Orioli, Notizie sugl’inventori de’ sostegni ne’ canali. Bibl. ital. Vol. XIX, pag. 458. Gaye, documento CIV.
  2. Vol. IV, pag. 57.
  3. (Ducale del 1467 c. 69. Archivio delle Gabelle de’ contratti) M.r Franciscus Georgii Martini pictor de Senis recepit in dotem a Xristofano Tadei M. Nicolai de Campagnatico fior. 200 per dote di Xristofana filia di Xristofano etc.
  4. (Ducale del 1468-69 c. 20, segnatura del 12 febbraio): Giorgio Martini e Francesco suo figlio ricevono da Antonio Benedetto di Neroccio da Siena fiorini 300 per dote di Agnesa