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libro v. 295


ESEMPIO XXXIII.

Rocca con due maschi (Tav. XX, 3).

Due altre rocche si può fare fra sè distanti piedi 60, congiunte da basso per rispetto dell’entrata, e separate in alto con muri e fossi e due contrarie entrate con li ponti, le quali siano attribuite all’uno quelle dell’altro castellano: e nel diametro fra l’uno e l’altro torrione siano le divisioni con stanze e ricetti, e con capannati e rivellini, come pel disegno si dimostra.


ESEMPIO XXXIV.

Rocca simile.

In altra forma si possono fare due rocche tonde distanti l’una dall’altra piedi 100, dalle quali si partano due muri rivolti e circolari, con vie reverse e circolari, con la entrata dell’uno castellano per la rocca dell’altro al medesimo effetto, e nei vacui dei muri duplicati siano le stanze per i custodi come appare per la figura1.


ESEMPIO XXXV.

Rocca con due maschi ed una entrata sola (Tav. XXI, 2).

Quando una terra fusse molto sospetta, in quella puossi fare l’entrata di due congiunte rocche (distanti l’una dall’altra piedi 100) comune, e la catena da una parte la tiri un castellano e l’altra l’altro dello stesso ponte levatoio: sicchè l’uno senza l’altro non possa mettere alcuno in rocca: e in questo caso ciascun castellano debba avere una andata coverta dalla torre sua alla catena della porta o saracinesca, come dimostra la figura2.

  1. Tralasciata poichè di facile intelligenza.
  2. Cod. Sanese f.° 31 v.°