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di fr. di g. martini. 11

sempre negogli di vendergli alcune attigue casuccie (1), od impedito dalla morte non lo compiè (2).

Un’altr’opera di que’ tempi e di quel Papa gli è attribuita, non già da’ suoi concittadini, ma dal Guattani, ed è l’edicola di S. Andrea a Ponte-Molle; il volgo la dice di Bramante, ma non può essere, non essendo questi venuto in Roma che l’anno 1500; perciò soggiunge il Guattani (3): «minutamente cercando qual bravo architetto fiorisse in quell’epoca, non trovo che un certo di Giorgio sanese.... niente più facile che (Pio II) gli ordinasse anche questo picciol lavoro». Ma prove non ne adduce: onde io direi con maggior fondamento che niente più facile, che questa graziosa edicola l’ordinasse al suo Bernardo fiorentino.

Delle altre numerose fabbriche di Pio II registrate da lui stesso, dal Campano, dal Platina, dal Ciacconio, dall’Oldoini e dal Malavolti, poichè niuno le attribuì al nostro architetto, ne tacerò io pure.

Nei regesti del consiglio generale di Siena, citati dal Romagnoli, leggesi, che adunatosi il consiglio il 24 aprile 1464, deliberò di dar compimento alla chiesa di S. Caterina in Fonte Branda, il qual lavoro fu fatto l’anno seguente, essendone operaio pel comune Giovanni di Antonio Cigalini. È voce antica in Siena che la facciata sia disegno di Francesco di Giorgio, ma ne’ libri dell’archivio delle Riformagioni (libri turchini, vol. VIII, carte 112) ne’ quali sono segnate le partite d’ogni cosa, si parla di M.° Corso, che fece la facciata, di Mariano di Tingo scultore della porta, e di Urbano di Pietro da Cortona statuario: ai quali la giudiziosa guida di Siena (del 1822) aggiunge Francesco di Duccio del Guasta, che diresse l’innalzamento della volta per lire 195, e Jacopo Cozzerelli scultore, che architettò le due graziose logge collocate in alto. Io, non trovando qui menzione del nostro Cecco, amerei apporre quell’opera al Cozzerelli piucchè ad altri, e vieppiù, perchè bello, e degno di Francesco è l’edifizio, ed al Cozzerelli, che gli era compagno e carissimo amico, non avrà negati i suoi lumi (4).

  1. Lettere Sanesi. Vol. III, pag. 75.
  2. Campanus, Vita Pii II; R. It. Script. Vol. III, part. II, col. 985. Fecit et senex porticum gentilitiam concameratam, aedes quoque adiuncturus, quarum iam aream straverat.
  3. Memorie enciclopediche romane sulle belle arti ec. Roma 1806. Vol. I, pag. 8.
  4. Vasari in Francesco di Giorgio.