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drato muro sia con una andata distante dalla torre piedi 10: e questo sarà ricetto a quelli della guardia, ovvero difesa: e nelle congiunzioni degli angoli facciasi un basso capannato, e sopr’esso un rivellino che batta i fossi e le facce dei torroni, che per la distanza e intervallo che sarà dalle opposite linee dei torroni e rivellini, ne viene che l’uno e l’altro difende le entrate della fortezza dipendenti dai cigli. Entrando per ponti sopra i rivellini, e per altri ponti e duplicate porte nel ricetto e rocca si perviene. E di sopra, le ale delle mura e torroni, per andate anguste affidate al castellano, si attribuiscano; e nella rocca ovvero torre siano divise scale e soccorsi tutti ad uso del castellano. Il tutto poi con fossi e cigli come degli altri è detto, e come la figura.


ESEMPIO IX.

Rocca sovra una falda di monte a lieve pendìo (Tav. XI, 2).

Un altro circuito utilissimo si può fare in luogo che del colle e piano partecipi, formando il muro verso il monte angulato secondo la forma che dei due primi ricinti fu detto. E senza torre, non possendo da quella parte dalle bombarde essere offeso per la ragione assegnata immediate innanzi. Dipoi si può tirare due linee in forma di triangolo, nell’estremità delle quali contigue col piano, siano due torroni, e da questi si formino due muri causanti angoli acuti, infra i quali sia uno spazio dove siano più feritoie, e la porta reversa col rivellino riverso: e oltre a questo un torrone in mezzo dei due altri, trasportante secondo il bisogno per tutela dei due predetti, come ne dimostra il disegno.


ESEMPIO X.

Rocca con recinto a denti di sega, senza torri (Tav. XII, 2).

Volendo ordinare una circonferenza di mura senza dispendio di torroni per tutto lateralmente difesa, tirisi in prima una linea circolare, della grandezza della quale debba essere il circuito, dipoi un’altra maggiore