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276 | trattato |
ESEMPIO V.
Fortezza sur un colle sporgente in fondo una valle.
In altra forma, in apparenza estrana, si può una terra edificare fortissima, presupponendo che infra due monti sia un altro monte o collina dal quale si causa due vallette: in questo caso si deve fare due grossi torroni, l’uno nell’estremità del monte o collina, l’altro nella parte opposita od equivalente, e da quelli tirare le linee delle mura angulate con gli angoli ver la parte di dentro, e nelle estremità terminanti nel fondo delle valli si facciano i torroni1.
ESEMPIO VI.
Rocca in valle fra due colli (Tav. X, 2).
Quando due colli fussero con una valle in mezzo, la terra che quivi fusse da edificare, questa forma debba avere. In prima, estendersi la circonferenza sua su per le pendici dell’uno e dell’altro colle in guisa di angoli acuti, e nell’ultima estremità loro avere i torricini; e nell’una e nell’altra entrata della valle debbano essere le porte in ritirate simili alla triangolare figura, con offese ed entrate laterali, fossi e rivellini, come appare per la figura: e lasciando molte cose nella discrezione dell’architetto, le quali (come ne scrive Avicenna nel primo) non si può con parole esprimere: fa di bisogno adunque molte volte imitare e osservare la natura del luogo e secondo quella operare.