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libro iv. 241

vertisca, eleggendo quella che fusse più dilettevole a chi legge1. E così sia posto fine al quarto libro, riferendo grazie a Quello a cui gloria è stato escogitato il subietto suo.

  1. E qui ancora mancano le figure, le quali però rinvengonsi a f.º 68 r.º del cod. membran. Saluzziano e rappresentano un campanile quadrato, uno circolare ed uno ottagono. Parla qui anche a lungo delle campane, e ne ricava le dimensioni dalla grossezza dell’orlo, la quale con una scala di toni, distribuisce in trentatrè casi. Chiamavasi scala campanaria ed è figurata a f.º 51 dal Ghiberti (MS. citato) ed al libro VI, cap. 12 del Biringuccio. Espone pure l’autor nostro al luogo citato molte e variate figure di bilichi di campane: non v’è bisogno di qui riprodurli, chi ne volesse contezza ricorra al capo 14, lib. VI del Biringuccio e li troverà affatto identici. Nuovo indizio che il pirotecnista sanese conoscesse il trattato dell’architetto suo concittadino.

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