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libro iv 227

passanti l’intersecazione delle rette linee e diagonie, e vadano a trovare l’estremità della porzione del semicircolo: e quella parte che resta dentro alla porzione cioè E F sarà modulo a tutto il tempio; e si tirino due altre linee dal detto punto Q e vadano sino alla quadrata altezza della A B intersecando per la V S: questa sarà la larghezza e altezza della porta, la quale medesima larghezza si dia al sommo puteo ovvero lanterna del tolo. Perchè il diametro della base ovvero latitudine di tutto il tempio si trova essere parti sette del modulo E F, e l’altezza del minor quadrato A B C D saria parti cinque e mezza, all’altezza di parti quattro e mezza si tiri la linea O P in mezzo della quale si ponga il centro pigliando la circonferenza dall’O P: e questa sarà la somma altezza di tutto il tempio1. E se circulazione di tolo si avesse a fare, non debban passare le sue diritte linee la sommità del maggior quadrato, tirando la sua proporzional volta per altezza quanto ricerca il suo diametro. E la piramide del puteo a beneplacito dell’artefice si lasci. E così con ragione del tempio le altezze e le larghezze saranno commensurate, siccome per la figura e disegno si manifesta.

Sia il tempio oblungo, facciato o tondo, per dargli debita altezza e che alla larghezza proporzionabilmente abbia corrispondenza, formisi in prima un quadrato di pari lati, il quale sia quadripartito: dipoi si tiri due linee da angolo ad angolo, e due altre linee che tocchino tutti e quattro i partimenti del quadro cioè T S X V (Tav. III. 6), e facciano un altro quadrato fuori dell’angolo Z E D, e sia quadripartito come il maggior quadrato: e nella linea media al punto Q si tiri un semicircolo che infra le linee farà porzione di circolo, in mezzo della

  1. Poichè la chiesa del Calcinaio (la sola opera certa che in architettura civile abbia condotto il nostro Cecco) per la distribuzione sua stessa, come quella che ha una sola navata, non si presta a queste proporzioni, io amo di trarne esempio da una chiesa delle migliori del XV secolo, dico dalla cattedrale di Torino architettata da Baccio Pontelli, uomo che più volte trovossi col nostro autore. Nella regola sua Francesco non tien conto de’ pilastri che dividono le navate: io adunque li computerò per metà tra le navi minori e la maggiore. Ecco adunque codeste proporzioni in verità assai esattamente seguite. Larghezza della nave media = m. 10,509. Dovrebbe avere un’altezza : : 163 : 94 cioè m. 18,223. Ha invece m. 18,150. Larghezza delle navi laterali = m. 6,007. Dovrebbe avere un’altezza : : 81 : 47 cioè m 10,352. Hanno invece m. 10,175.