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220 | trattato |
i debiti recinti, base e corone, e sopra questo poi posando le sue colonne. La terza è facendo che le colonne sopra le stereobate si posassero, e queste stereobate, se lo Ante in piano fusse, devono essere semplici: se fusse elevato in alto si deve fare un recinto della medesima altezza della stereobata, a guisa di poggio. La quarta e ultima, facendo l’Ante con le colonne senza le stereobate: e dopo questo murando lo spazio ch’è infra l’una e l’altra colonna, lasciando una debita e proporzionata finestra per ciascuno spazio: l’altezza di questo Ante è eguale a quella del primo recinto del tempio: la larghezza sua con la lunghezza è in proporzione superbipartiens, cioè le tre quinte.
Il poggio è una deambulazione ovvero spazio tutto il tempio circondante senza alcuna colonna, da una banda del quale viene la parete e l’ante della cella, o veramente tutta la cella: dall’altra parte è un parapetto ornato con recinti, cornici e altre parti assegnate per ornamenti. Il qual poggio essendo eminente secondo il beneplacito dell’architetto, per un’ampia e lata scala di bracciali e parapetti ornata e altre parti, ad esso si perviene, come meglio appare per il disegno, perchè troppo lungo saria ogni particula per parole esplicare: sia adunque accettato il supplemento della pittura in quello che la lettera fusse difettiva1.
Perchè ad ogni eminente planizie del tempio per gradi si debba pervenire, al presente è da dichiarare le condizioni che a quelli si ricerca. È adunque da sapere che un grado del tempio totale è composto di più gradi parziali, i quali secondo l’antico rito devono essere di numero impari2, perchè quelli usavano cominciare il moto dell’ascensione loro col diritto piede e con quello finire: onde non possono essere meno di tre, sì perchè uno non è numero ma principio di numero, sì perchè è detto i gradi totali esser composti di più parziali. E benchè ai fedeli sia quasi proibito a queste superstizioni considerare e avere rispetto, niente di meno non è inconveniente usarli di numero impari, nel quale
- ↑ Mancano tutti i disegni del vestibolo, portico, ante e poggio col qual ultimo nome l’autore intende il podio ossia ambulacro esterno ai templi.
- ↑ Vitruvio, (III, 3). Grado del tempio totale dicesi qui per quegli scaglioni altissimi che circondavano molti templi greci e che forzavano a framettere gradini minori.