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libro iii. 203


Dico adunque che l’altezza del capitello dorico è terza parte del diametro da piedi della colonna1; onde, secondo la prima invenzione dell’altezza della colonna dorica, che fu sei diametri, saria l’altezza del capitello suo la decimaottava parte dell’altezza d’essa colonna, e secondo l’addizione la quale in uso fu messa, saria la 1/21.

Il capitello che alle ioniche colonne si ricerca, debba essere alto due terzi di diametro d’essa colonna da piedi2: onde perchè l’altezza sua è otto diametri, viene ad essere l’altezza del capitello una dodicesima parte di quella della colonna.

Il capitello corintio è un integro diametro della sua colonna da piedi3: adunque è la nona parte l’altezza sua di quella della colonna, e a questa proporzione ridussero i capitelli li ionici, e spesse volto la mettevano in uso.

Essendo manifesta l’altezza di tutti i capitelli, è da dichiarare lo sporto loro quale debba essere, e dove. Onde dico che i dorici e ionici ricercano un medesimo sporto, e questo è di tale proporzione: dividasi il diametro della colonna da capo in tre parti eguali, e dipoi una di queste parti si dia allo sporto da mano destra e una da sinistra, cioè ai due cartocci dai lati sportanti. Ma lo sporto del capitello corintio da ogni banda richiede il predetto terzo, e oltre a questo un sesto per lato, e questo sesto da ogni banda si dà all’abaco, che nella sommità del capitello si loca; e questa è la sua potissima regola, avvegnachè in altri varii modi si possa pigliare, come meglio appare per il disegno4.

  1. È la proporzione greca, benchè il capitello del tempio di Cora, sia circa 3/8 dei diametro, Vitruvio gli dà mezzo diametro d’altezza: ma il dorico romano è uso eccedere questa misura progredendo sino ad altezza eguale al diametro, come nell’antico tempio distrutto presso S. Adriano in Roma, misurato dall’autor nostro e dal Labacco alla tav. 18.
  2. La massima altezza di questi capitelli nell’antico non eccede al solito i 3/5 del diametro a piedi, prendendola dall’abaco all’infimo punto della voluta. Ve ne sono che s’appressano ai 2/3, ma spettano già ai monumenti di epoca meno felice, oppure sono di quelli col fregio altissimo, i quali (come de’ dorici siffatti) piacquero assai ai quattrocentisti che adornarono in vario modo quella parte.
  3. Malgrado Vitruvio che assegnò questo precetto, i corintii antichi, compresi quelli tozzissimi del Colosseo, eccedono d’assai questa proporzione, la quale per altro trovasi in non pochi capitelli di pilastri negli edifizi del quattrocento, di quelli tanto frequenti con una sola foglia angolare, motivo per tenersi più bassi.
  4. Poichè questi capitelli nulla prestano che ne’ comuni non si trovi, ed altronde essendo