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libro iii. 193


In prima adunque è da sapere che la piazza principale debba nel centro della terra, o più propinqua a quello che si può, essere locata, come il bellico dell’uomo, la quale alla comodità debba essere seconda1. E la ragione della similitudine può essere questa: perchè siccome per un bellico nel principio la natura umana piglia nutrimento e perfezione, così per questo luogo comune gli altri proprii sono sovvenuti. Ma la ragione naturale è in pronto, perchè tutte le cose comuni debbano alle proprie essere indifferenti, come il centro alla parte della circonferenza sua, e per questo debba intorno di fondachi e onorevoli esercizi la piazza essere ornata.

La seconda condizione è questa, che quando per grandezza della città, una sola piazza fusse a molti incommoda nelle estremità della terra abitanti, in questo caso devono più piazzette secondo il bisogno in essa essere ordinate in luoghi che alle dette estremità siano più che si può comuni e comodi.

Terzo: il foro per il mercato di portici e loggie debba esser circondato, acciocchè per ogni tempo commodamente le compre e vendite si possano fare.

Quarto: la cattedrale chiesa debba alla piazza essere vicina per le assegnate ragioni.

Quinto: le chiese parrocchiali siano ai padroni comuni e indifferenti, come la principale, a tutta la terra.

Sesto: il palazzo della signoria, o signore, sia più degli altri elevato ed espedito intorno, più vicino e propinquo alla principale piazza, e possibile per la comodità dell’udienze e congregazioni civili.

Settimo: incontro a questo palazzo debba essere una spaziosa loggia, ovvero portico, in luogo di basilica, dove i mercanti e cittadini con piacere e senza incomodo di piogge ridurre si possano.

    altri. Claudio Tolomei nel libro VI delle sue Lettere ne propone a lungo una da fabbricarsi al monte Argentaro nella maremma di Siena. Può anche essere considerata come un compiuto trattato di architettura urbana la lunga descrizione degli edifizi che Niccolò V voleva innalzare in Borgo di Roma attorno al Vaticano giusta i disegni di B. Rossellino, data dal Vasari nella Vita di questi, togliendola da chi più estesamente assai ne aveva parlato, dico da Giannozzo Manetti nella vita di quel Pontefice.

  1. Favorevole.

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